Lino Vaccari

Nato il 23 agosto 1873 a Crespano del Grappa, in provincia di Treviso, fin da giovane Lino Vaccari dimostrò un grande interesse ed elevata attitudine per le scienze naturali. Già al Ginnasio e poi al Liceo otteneva quasi costantemente il massimo delle votazioni nelle materie scientifiche. Nel corso delle vacanze, occupate principalmente, per motivi economici, a dare lezioni private, il giovane Vaccari trovava spesso il tempo per compiere escursioni naturalistiche. Il terreno di ricerca erano le montagne e, in particolare, il vicino Monte Grappa. In quegli anni ottenne un elogio particolare dal Club Alpino Bassanese per la creazione di un erbario dedicato alla flora locale, alla quale dedicò diverse pubblicazioni giovanili.
Laureatosi con i massimi voti all'Università di Padova nel 1896, presentando una tesi sull'Anatomia e Sistematica delle Genziane italiane, Vaccari abbandonò definitivamente la terra natia per dedicarsi all'attività di docente, fino al pensionamento nel 1934. Dopo una breve permanenza a S. Pietro al Natisone, insegnò al Liceo di Aosta dal 1896 al 1902; questi pochi anni furono sufficienti a legarlo per sempre alla Valle d'Aosta. Fu poi a Tivoli, Firenze e Roma, quale insegnante e preside nei licei, libero docente in Botanica presso l'Università di Roma e l'Istituto di Studi Superiori di Firenze, e Ispettore Centrale per le Scuole Medie.
Nel periodo in cui insegnò ad Aosta, Vaccari conobbe l'Abate Chanoux, che stava per inaugurare la Chanousia. Questo incontro fu determinante: lo studioso iniziò la sua collaborazione al giardino alpino e alla morte del suo fondatore, l'Ordine Mauriziano ne affidò al professor Vaccari la direzione, incarico che assolse con piena dedizione fino alla seconda guerra mondiale, quando dovette abbandonare la Chanousia al vandalismo delle truppe di passaggio.
La figura di Lino Vaccari è particolarmente importante per la Société de la Flore Valdôtaine, perché ne fu per moltissimi anni presidente onorario e uno dei membri più attivi. Fu prezioso collaboratore dell'Abate Henry nella pubblicazione del Bollettino scientifico, sui cui comparvero numerosi dei suoi studi scaturiti dall'intensa attività di ricerca floristica compiuta in Valle d'Aosta soprattutto tra il 1896 e il 1910. Particolare importanza assunse un suo ambizioso progetto di realizzare un'opera completa sulla flora valdostana; questo sfociò nella pubblicazione, tra il 1904 e il 1911, del primo volume del Catalogue Raisonné des Plantes Vasculaires de la Vallée d'Aoste, che purtroppo non vide un seguito.
Lino Vaccari morì a Roma nel 1951, lasciando in eredità il suo voluminoso erbario, particolarmente ricco di campioni raccolti in Valle d'Aosta, all'Erbario Centrale di Firenze; lasciò invece i suoi carteggi, libri e pubblicazioni varie all'Istituto Botanico dell'Università di Roma. Anche come insegnante ha lasciato una preziosa eredità rappresentata da numerosi testi per le scuole, di grande valore perché scritti, come diceva Vaccari stesso "per parlare alla mente e all'anima dei giovani" perché "è con l'educazione dei giovani che si può fare amare la Natura ed ogni sforzo che possa favorire e incrementare questa educazione naturalistica non deve essere trascurato".